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L’ultimo dei Troiani, il primo dei Romani

Quando Enea fugge dall’incendio di Troia porta sulle spalle il vecchio padre, Anchise, tenendo per le mani il figlio. È il simbolo della nostra civiltà, mai così attuale come in questi tempi.

Il mito di Enea, protagonista dell’Eneide, è uno dei racconti che hanno fatto la storia della cultura europea negli ultimi duemila anni, influenzando in modo determinante l’immaginario collettivo e alimentando innumerevoli riscritture, rivisitazioni, interpretazioni iconografiche e teatrali, oltre a una sterminata messe di studi.

Mario Lentano affronta per la prima volta questa figura centrale del nostro panorama culturale in chiave biografica, raccontando la sua vita come quella di un personaggio storico: nascita, infanzia e giovinezza, età matura, morte e apoteosi, se tale fu.

Fonti letterarie, testi storiografici e raffigurazioni su marmo o su terracotta sono interrogati per ricostruire la parabola dell’eroe che i Romani consideravano come il proprio capostipite, il remoto antenato dei gemelli Romolo e Remo, e che per questo tramite è diventato uno dei padri dell’Occidente.

Un’avvincente scrittura narrativa, il tono accattivante e l’eliminazione delle note, supplite da una generosa bibliografia finale, rendono questa vita di Enea un libro accessibile a chiunque ami il mito antico e sia curioso di conoscerne un protagonista di primo piano, lo stesso che ha incontrato, da ragazzo, sui banchi di scuola.

MARIO LENTANO, insegna Lingua e letteratura latina all’Università di Siena, dove è anche membro del Centro Antropologia e mondo antico. Le sue pubblicazioni recenti comprendono La declamazione a Roma. Breve profilo di un genere minore (Palermo 2017); Nomen. Il nome proprio nella cultura romana (Bologna 2018); Il re che parlava alle ninfe. Miti e storie di Numa Pompilio (Pisa 2019).

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