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Il Cinema più piccolo del mondo è incluso nel Guinness dei Primati

All’interno del bellissimo parco di Villa Borghese, cuore verde di Roma, si trova il Cinema più piccolo del pianeta. Nel 2005 il Guinnes World Records Ltd, infatti, lo ha riconosciuto come “edificio adibito a cinema più piccolo del mondo” (appena 63 posti a sedere per uno schermo di 5×2,5 metri). La struttura, datata 1934 e restaurata completamente nel 1991, ospita quotidianamente proiezioni, eventi, laboratori e attività per bambini, oltre alla regolare programmazione cinematografica per i più grandi. L’anno prossimo, nel 2024 dunque, ricorrono i 90 anni della struttura dell’attuale Cinema dei Piccoli, costruita negli anni Trenta del Novecento con il nome di “Casa di Topolino” e dedicata alla proiezione di pellicole d’animazione per i più piccoli. Allora, una sagoma di legno con un grande Mickey Mouse provvisto di cinepresa viene posta sul tetto del cinema e viene aggiunta la scritta “Casa di Topolino”. La Disney in seguito diffida il proprietario dall’usare il nome del famoso topo e la scritta viene cancellata, anche se rimane l’immagine fino ai primi anni ’70.

Il primo gennaio 1980 Roberto Fiorenza e Caterina Roverso rilevano la gestione dell’ex Casa di Topolino, che curano ancora oggi, iniziando una serie di lavori di manutenzione che culminerà nel 1991 con un completo restauro della struttura in legno. Dopo l’inclusione del Guinness dei Primati, nel 2006 al Cinema dei Piccoli viene conferito il premio F.I.C.E. (Federazione Italiana Cinema d’Essai) “per la preziosa attività di diffusione del cinema per ragazzi e d’autore”.

A parte la chiusura forzata più lunga della storia del Cinema dei Piccoli, seconda solo a quella dovuta al secondo conflitto mondiale, a seguito delle misure restrittive dovute alla pandemia Covid 19, l’attività del cinema prosegue con grande successo: sia quella riservata ai bambini che quella serale d’essai, sempre in versione originale sottotitolata. Le scuole aderiscono con entusiasmo agli itinerari didattici a tema (arte, natura, impegno civile, storia del cinema), che propongono ad esempio di “Imparare con il cinema”. «I bambini considerano il Cinema una possibile materia di insegnamento e uno strumento didattico che funziona. – spiegano Roberto Fiorenza e Caterina Roverso a conclusione dell’ultimo progetto – Si impara con il Cinema a condizione di conoscerne le origini, i meccanismi tecnici e narrativi e approfondendo i contenuti di quanto viene proposto e la visione condivisa in sala rimane irrinunciabile per imparare a conoscerlo e ad amarlo. Uno degli obiettivi del progetto era quello di stimolare un ritorno con le famiglie al Cinema, a Teatro, al Museo, ma nella realtà (almeno per ora) il riscontro è stato minimo: pochi bambini durante l’anno hanno rivissuto l’esperienza, anche se il desiderio di ritornarci con la famiglia ha ricevuto l’unanimità da parte dei piccoli intervistati. Si può quindi affermare che per gran parte di loro recarsi al Cinema (e in altri luoghi di cultura) rimane un’esperienza limitata quasi esclusivamente alle uscite con la scuola, dalla quale si potrebbe ripartire per invertire la tendenza formando un pubblico competente ed entusiasta che torni a riempire le sale».

Numerosi sono i luoghi destinati allo svago dei bambini all’interno di Villa Borghese. Tra questi vi è il Bioparco, che ospita più di 200 specie animali, tra mammiferi, uccelli, rettili e anfibi provenienti dai cinque Continenti, dalle tigri si Sumatra agli oranghi, dai Draghi di Komodo alle scimmie più piccole del mondo. Oltre al giardino zoologico, in viale dei Bambini si trova il Teatro San Carlino, un’altra forma d’arte altrettanto preziosa quanto il cinema. Viene descritto come “un luogo magico dove tutto è pensato per i più piccoli e dove la fantasia spazia liberamente emozionando anche i più grandi”, e dove Pulcinella e i suoi amici attori, burattini, musicisti, tecnici e danzatori vivono insieme da quasi venti anni, dando vita a storie e avventure sempre nuove. Si tratta di un teatro stabile che, partendo dalla tradizione dello spettacolo dei burattini della Commedia dell’Arte, sperimenta nuove forme espressive mescolando tecniche e linguaggi e mettendo in scena spettacoli dedicati al mondo delle favole, dei racconti, opere letterarie con musica dal vivo e commedie contemporanee. «Torino ha visto nascere il San Carlino, Napoli lo ha fatto crescere, Roma lo ha qualificato» è scritto in una nota storica.

Il Teatro del Pincio nasce da una famiglia di burattinai che lavora con passione ed entusiasmo proprio con lo scopo di divulgare la tradizione del teatro dei burattini, patrimonio culturale di elevato valore artistico e popolare. Una curiosità: per i più piccini il San Carlino porta in scena burattini e non marionette, ossia quei ‘pupazzi’ che si muovono dal basso verso l’alto infilando la mano nel vestito e non quelli che si muovono dall’alto verso il basso attraverso i fili. 

“Il teatro è necessario” diceva Pulcinella e lo ribadisce Caterina Vitiello, direttrice artistica del San Carlino, figlia d’arte, abituata ad animare burattini fin dall’età di 10 anni e a fare spettacoli  con i suoi genitori e la compagnia che definisce ‘famiglia’. Il repertorio è molto ricco di proposte adatte a diverse fasce d’età: «Burattini, pupazzi, musica, clownerie e tutto ciò che serve per trasmettere ai bambini e a chi partecipa agli spettacoli l’amore per il teatro e il suo potere magico». Tra le molteplici iniziative, annoveriamo “Il Resto del San Carlino”, un bollettino settimanale su attività, spettacoli, laboratori, novità.

*Mary Attento, giornalista ed editor

Mary Attento