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Energie di donne. I ritratti cromatici di Luca Zattera

Letteralmente nascosto in un bosco a Cornedo Vicentino, l’atelier del pittore Luca Zattera (Vicenza, 1971) pullula di volti femminili dai tratti espressionistici e dagli accesi colori, che colpiscono per l’immediatezza e il vigore delle pennellate. 

Si tratta di una vera e propria serie, realizzata nel corso degli anni, a cui si sono aggiunti nudi, paesaggi e animali, i soggetti prediletti dell’artista. Ma sono soprattutto i “ritratti” a colpire l’occhio non appena si entra nello studio, così carichi di pathos e di intensità: di pura potenza visiva, “Emersa” (2021) sembra affiorare dalle acque turchesi con forza ed energia, volto-maschera di grande carica espressiva; “Beata” (2021), invece, per il solo effetto del colore celeste ci riporta alla mente reminiscenze mariane e ideali di una bellezza pura e verginale; echi evangelici si riscontrano pure in “Maria Maddalena” (2023), altro soggetto divenuto popolare nell’immaginario collettivo, qui identificato a livello figurativo solo dal velo e dallo sguardo vagamente malinconico; infine, “Passione” (2022) è dipinto in cui affiora la spiritualità dell’artista, affascinato – in particolare – da alcuni personaggi del Cristianesimo in grado di ispirare amore, come anche Gesù Cristo, alla cui morte sembra rimandare il volto sofferente della donna effigiata. Attratto soprattutto da figure femminili, Luca Zattera vede nella donna possibili “energie” per esprimersi ed “emergere”; infatti, attraverso di esse si creano rapporti profondi, che suscitano e trasmettono “messaggi dell’anima”, trovando forma concreta nelle opere dell’autore. Non mera fonte di ispirazione, la donna è così in grado di dare corpo alle immagini presenti nei quadri dell’artista, alimentandone pure la forza creativa. Quest’ultima si esprime grazie all’uso del colore, a volte steso addirittura con le mani, come nel caso del dipinto “Maria Maddalena”, al fine di fornire una “resa materica, concreta, istintiva” in linea con i personaggi umani e reali, sebbene desunti dalla religione, con cui Zattera di volta in volta si confronta1.

L’acrilico e le tele rigorosamente “made in Italy”, ordinate appositamente dalla Toscana, sono i due punti fissi del metodo artistico di Zattera, consapevole che un’attenta qualità espressiva passi anche attraverso i mezzi pittorici; proprio per questo, i supporti devono restare intatti, senza assorbire il colore, ma lasciando che questo scivoli e “resti in superficie”. Del resto, ai simbolismi cromatici è in parte affidato il significato dell’opera, in grado di comunicare senso e sensazioni anche solo tramite di esso: dal celeste mariano al rosso associato alla figura di Maddalena tutto passa attraverso il colore con il suo potere suggestivo ed emozionante. Parallelamente, la ricerca estetica di Luca Zattera si perfeziona attingendo all’universo femminile, ad archetipi o donne reali, classiche ma contemporanee, particolari e universali, emblema dell’eterno femminino. Fonte di vita e di arte esse appaiono fondamentali per la genesi dell’opera pittorica: così, muse astratte o, al contrario, donne esistenti, vicine all’autore, possono ispirare e alimentare il lavoro dell’artista, in quanto energia pura da cui scaturiscono fantasia e creatività.

Per info e contatti www.lucazatterart.com e @lucazattera su Instagram

*Valentina Motta, scrittrice

Valentina Motta