VerbumPress

Numero 11, febbraio 2022

In copertina: “Giunone Sospita“, divinità appartenente alla mitologia romana.

Il Santuario di Giunone Sospita, si trova a Lanuvio, e al suo interno sono stati ritrovati centinaia di “votivi anatomici” raffiguranti parti del corpo, riprodotte in terracotta o ceramica, usati per ottenere la grazia o la guarigione dalla dea, una sorta di madonna pagana. Nel mio quadro – afferma l’autrice – ho cercato di riprodurre questi “votivi anatomici” con i qr code, per ricevere anch’io (anche noi) una grazia, “riavere la nostra identità”, perdita che oggi sembra essere la malattia del secolo. Questo quadro è l’ultimo di un ciclo che si chiama Mutato Nomine in cui Luisa Valeriani rappresenta i miti ai tempi d’oggi e di questo ciclo fa parte anche Medusa.

Artista: Luisa Valeriani


Luisa Valeriani nasce a Roma nel 1981. Da sempre ispirata dai modi dei Romantici tedeschi, dall’oro e dalle eleganti linee Art Nouveau e dai Simbolisti, Luisa Valeriani interpreta il suo personale idioma artistico attraverso le correlazioni psicologiche del neofigurativo informale. “A self-tought artist”, già 22 anni ottiene il consenso e le significative affermazioni dell’establishment accademico con una personale allestita presso la Contempo-Rarity Art Gallery di Roma. Il favore della critica le dischiude le porte per una serie di progetti espositivi come la rassegna con il cenacolo dei “100 Pittori di Via Margutta”, a Ponte Milvio. A partire dal 2016 partecipa a diversi premi e contest artistici, tra i quali al “Premio Art-e Veroli” (2016) e al “Premio Art-e, Passione e Arte“(2020), in rassegna al MACO – Museo di Arte Contemporanea – di Veroli (FR). L’anno 2021 rappresenta, per Luisa Valeriani, la svolta del registro artistico, con l’avvio di progetti espositivi: la partecipazione alla mostra collettiva “The Woman” e al “Premio Internazionale Dante Alighieri. Purgatorio” (Galleria Area Contesa Arte, in Via Margutta a Roma, dove oggi espone in modo continuativo) sono esemplificativi del ciclo. La personale “Mutato nomine. Nella favola si parla di te”, al MUEF ArtGallery a Roma, ne consacra la coerenza operativa e l’appeal cromatico, segnalandola tra i più interessanti protagonisti della nuova scena capitolina. Nello stesso anno introduce la fotografia come mezzo di supporto figurativo nel suo lavoro, con l’aggiunta di elementi materici che consentono una lettura stratificata nel processo creativo. Vive, dipinge e lavora a Roma. www.luisavalerianiart.it

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