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Sulla strada

“Ho scritto un romanzo su una striscia di carta lunga 120 piedi… infilata nella macchina da scrivere e senza paragrafi… fatta srotolare sul pavimento sembra proprio una strada”.

A parlare è Jack Kerouac e il romanzo a cui fa riferimento – si può intuire – è “On the Road”. Nello specifico, il “rotolo” originale del 1951: un muro di testo, un nastro d’asfalto fatto di caratteri neri su carta bianca.

Non c’è formattazione, non c’è editing. Non c’è nulla di tutto quello che, di norma, rende uno scritto più facile da leggere.

È quasi un paradosso: le parole scorrono una dopo l’altra, ma l’esperienza di lettura è la meno scorrevole di sempre. È tortuosa, disorientante, ed è proprio questo che fa sentire veramente “sulla strada”.

Forse i primi editori non l’avevano capito e “On the Road”, inizialmente, non è stato pubblicato nella sua forma nativa: è arrivato nelle librerie nel 1957, “dopo una serie di revisioni normalizzanti”, come si legge nella prefazione di Joshua Kupetz.

Negli anni, numerosi critici si sono schierati contro questa operazione e hanno rivendicato la necessità di un ritorno alla versione originale: quella che non suggerisce mai dove fare una sosta, non porta mai a un traguardo, come la fine di un paragrafo.

Il vero “On the Road” è una riproduzione fedele dell’andamento della vita: le cose accadono una dopo l’altra, in un flusso continuo, senza punti predefiniti in cui fermarsi.

Non ci sono capitoli nella vita. Si può provare a individuarne alcuni, ma solo a posteriori ed è sempre un procedimento un po’ arbitrario e artificioso.

Come arbitrario e artificioso era stato suddividere e scandire il testo di Kerouac, perché il suo messaggio più potente risiede proprio nella forma ininterrotta della striscia originaria: nessun punto è un vero arrivo.

Qualunque presunta meta si riesca a conquistare, la vita continua e non si può far altro che andare. Passare oltre, attraversare migliaia di altri luoghi e, contemporaneamente, restare nel solo posto in cui si rimane sempre: sulla strada.

Bibliografia:

Jack Kerouac, On the Road. Il “rotolo” del 1951 – Mondadori

*Mariachiara Silleni, giornalista, copywriter & communications specialist