VerbumPress

Numero 2, maggio 2020

In copertina: “I Manichini monocromi

I Manichini monocromi di plastica lucida del Conte Alessandro Marcucci Pinoli sono ironici e provocatori, il Prof. Armando Ginesi scrive: “Pur senza mai rinunciare alla sua carica ironica che è parte integrante del suo carattere Alessandro Marcucci Pinoli con questi lavori esprime in modo chiaro quanto stia vivendo un momento di riflessione seria sui perché fondamentali dell’esistenza. Egli sospende, dunque, le sue brillanti, acute, guizzanti incursioni nell’universo di derivazione duchampiana per approcciare in modo più composto, ma mai convenzionale e scontato, le problematiche dell’essere. L’umanità che i suoi manichini plastici offrono è il campione di un processo di omologazione al quale essa sembra inevitabilmente sottoposta.
Gli androidi sono tutti dello stesso colore, nudi (il nudo è spersonalizzante, paradossalmente quanto lo sono le uniformi, nelle quali almeno ci sono i gradi a mantenere un certo orientamento distintivo), privi di pupille con i soli bulbi oculari bianchi che rendono l’uno simile all’altro. L’artista ha dato titoli alle sue opere: Turba (nel doppio senso di voce del verbo turbare: terza persona dell’indicativo presente, ma anche seconda persona dell’imperativo; senza dimenticare
il significato di massa, che è una terza opzione di verità); Gabbia (quella che l’umanità, giorno dopo giorno, si costruisce attorno e dentro la quale finirà inesorabilmente imprigionata); Umanità (tre manichini di differente colore – è l’unica eccezione alla monocromia – vale e dire l’umanità dei bianchi, dei neri e dei gialli, legata alla stessa catena, allo stesso destino: ma se ne accorgerà?” (Armando Ginesi, critico d’arte).

Artista: Conte Alessandro Marcucci Pinoli