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Beatríz Cárdenas, artista messicana di Monterrey

Beatríz Cárdenas è nata nella città di Saltillo in Messico, fa i primi passi nel mondo dell’arte nella città di Monterrey al confine con gli Stati Uniti d’America.  Si laurea in Scienze della Comunicazione.  È’ stata vincitrice del Premio della Critica alla BeneBiennale di Benevento del 2020, Menzione di Merito per artista straniero al Premio Sulmona 2020, del Premio della Critica del Premio Internazionale Iside 2019; vincitrice dello “StregArti – Premio Arco di Traiano”, 2018, del terzo posto al 44° Premio Sulmona, 2017; nel 2016 è stata vincitrice del primo Premio Artista Straniero alla Biennale di Benevento.  

Puoi segnalare il tuo percorso di studi e conoscenze? Ho completato gli studi nella mia città, Monterrey, Messico; una città di più di 8 milioni di abitanti. Ho studiato al liceo classico e all’università, ITESM Instituto Tecnologico y de Estudios Superiores de Monterrey; mi sono laureata in Scienze della Comunicazione e, poi, ho fatto una specializzazione in comunicazione grafica.

Puoi raccontare i desideri iniziali e, invece, i sentieri seguiti? I desideri miei iniziali erano quelli di ogni laureato, trovare il lavoro adatto e far carriera. Fortunatamente, iniziai a lavorare dopo pochi giorni dalla laurea. Questo perché al laurearmi avevo già maturato anni di esperienza nei mass-media locali. Il mio primo lavoro fu come “tutto fare” in uno studio di architettura e design. 

Erano tempi in cui la grafica si faceva a mano, senza computer, e andava avanti solo il grafico che sapeva disegnare veramente; imparai moltissimo. 

Poi, per una serie di coincidenze fui assunta come assistente di produzione al Canal 3 di Monterrey, una emittente televisiva privata, e in contemporanea lavoravo il pomeriggio come redattrice di notizie per un gruppo radiofonico. 

Furono anni molto intensi, amavo il mio lavoro e in più frequentavo l’università. 

Dopo la laurea fu facile il mio ingresso alla TV pubblica, Canal 8, la televisione di Stato, sede Regionale, come redattrice di programmi di divulgazione scientifica. 

Tutto sembrava prospettare una magnifica carriera in TV, ma, durante una vacanza in Italia, conobbi mio marito e dopo il matrimonio mi trasferii in Italia.

Quando è iniziata la tua voglia di “produrre arte”?  L’arte l‘ho assaporata da quando ero molto piccola. Mia madre dipingeva, mio padre era topografo, esperto in disegno, in casa avevo sempre a disposizione tutto il necessario. 

La mia città è da sempre all’avanguardia nell’arte in Messico; avevo tutti gli elementi per iniziare, stava a me approfittarne.  I momenti di stress della scuola, esami, interrogazioni, andavano via appena prendevo in mano matita e colori. 

Disegnare, dipingere, creare con le mani, sono da sempre una necessità ineludibile. 

Mi puoi indicare gli artisti bravi, anche non italiani, che hai conosciuto e con cui hai operato, eventualmente “a due mani”? Ne ho conosciuti tanti, ma quelli che hanno segnato veramente la mia esperienza nell’arte contemporanea sono Roberto Cordero, mio concittadino in Messico. 

In Italia, grazie a Enzo Angiuoni, che mi ha introdotta all’arte contemporanea italiana, ho potuto incontrare, nei suoi simposi, bravissimi artisti con cui ho condiviso opinioni, tecniche e anche lavorato “a due mani”; per citarne qualcuno, Vittorio Sopracase e Lamberto Correggiari. 

Quali sono le tue personali da ricordare, e perché? Quella che più mi ha emozionata è stata quella fatta nel 2018 nel maestoso “Palazzo Paolo V” di Benevento, dove ho messo in rassegna una trentina di opere di cm. 80 x 80 e presentato il mio catalogo, che dava il nome alla stessa mostra “Anti Gravitas Collection”, curato e presentato dal sociologo e critico d’arte Maurizio Vitiello. C’è stata una grande affluenza di pubblico.

Puoi precisare i temi e i motivi delle ultime mostre in Italia e all’estero? I temi sono sempre correlati all’astratto-geometrico e sperimento nuovi materiali ed espressioni, come la scultura che mi affascina per la possibilità di portare i miei disegni in prospettive 3D.

Ora, puoi specificare, segnalare e motivare la gestazione e l’esito delle esposizioni, però tra collettive e rassegne importanti, a cui hai partecipato?

Nonostante la pandemia, e con tutte le difficoltà dei vari lockdown, ho partecipato a varie mostre collettive, particolarmente importanti. 

Le mostre “Formato A4” Sguardo oltre la pandemia, opere di 170 artisti donate alla Biblioteca Civica di Rovereto,le mostre “Sensibili Consonanze” Tra addendi e riverberi, “Sensibili Coerenze”,  “Riverberi Mediterranei”, “Sensibili Attraversamenti”,curate dal critico d’arte Maurizio Vitiello, ”Sintesi 2021 -Dialoghi sulla Contemporaneità”, “Sintesi 2022 – Confronti sulla Contemporaneità”,  curate da Giorgio Bertozzi, Maurizio Vitiello e Ferdan Yusufi, tenutesi nel Museo Crocetti di Roma; Premio Sulmona 2017, 2018, 2019, 2020, 2021, 2022;  “Scambi di Confine 2” nell’Arte/Studio-Gallery di Benevento a cura di Maurizio Vitiello. Ho partecipato a Settembre 2021 alla “Vernice Art Fair” di Forlì e a tante altre … 

Dentro la tua produzione c’è la tua percezione del mondo, forse, ma quanto e perché? Molte persone mi chiedono il perché dei miei colori, così forti e squillanti. La risposta è perché così vedo il mondo, pieno di contrasti tra luce e colori vibranti e oscurità. I forti colori sovrastano il buio; sono un’ottimista per natura.

L’Italia è sorgiva per gli artisti dei vari segmenti? La Campania, il Sud, la “vetrina ombelicale” milanese cosa offrono adesso?

Certo che lo è.  A tutte le latitudini dell’Italia ci sono artisti di grande livello in tutte le varie forme di espressione.  Ci sono molte iniziative, anche nel resto del paese e grandi curatori e critici d’arte che possono dirottare l’attenzione verso mostre di alto calibro. 

La costanza di queste iniziative può insidiare questa così detta “vetrina ombelicale” e togliere a Milano l’esclusiva delle grandi mostre.

Quali piste di maestri hai seguito? Günther Gerzso, Lamr Ales.

Pensi di avere una visibilità congrua, e perché? Nel settore dell’arte la visibilità è fondamentale. 

I social mi permettono di mettere in mostra i miei lavori e quindi sono presente in internet su Facebook, Instagram e il mio sito www.beatrizcardenas.com

Quanti “addetti ai lavori” ti seguono? Intorno ai 300 su Facebook e in più quelli che si collegano al sito. 

Quali linee operative pensi di tracciare nell’immediato futuro? Ho in progetto una mostra di solo sculture. 

In questo momento sto lavorando sulle sculture in diversi materiali e misure.

Pensi che sia difficile riuscire a penetrare le frontiere dell’arte? Quanti, secondo te, riescono a saper “leggere” l’arte contemporanea e a districarsi tra le “mistificazioni” e le “provocazioni”? E’ molto difficile leggere l’arte contemporanea, se non hai una minima idea di che cosa è l’arte. 

E’ fin troppo facile apprezzare il figurativo che ti proporziona una visione della realtà già ben digerita. 

La vera sfida è percepire le emozioni che l’astrazione può suggerire utilizzando pochi elementi. Mi capita a volte di sentire persone che dicono “non so cosa volevi dire con quest’opera, ma mi dà una sensazione di benessere”, credo che questo sia già un buon risultato.

I “social” t’appoggiano, ne fai uso quotidiano? Si, certamente. Sono su Facebook con la mia pagina: https://www.facebook.com/BeatrizCardenasPaintings 

e il mio sito: https://www.beatrizcardenas.com/ 

Con chi ti farebbe piacere collaborare tra critico, artista, art-promoter per metter su una mostra o una rassegna estesa di artisti collimanti con la tua ultima produzione? Da tempo, partecipo a mostre curate da vari critici, da Rosario Pinto a Enzo Le Pera, e dal critico d’arte Maurizio Vitiello, che apprezzo molto per le sue doti organizzative e critiche. 

Mi piacerebbe molto partecipare a delle mostre di solo opere astratto-geometriche.

Perché il pubblico dovrebbe ricordarsi dei tuoi impegni? Perché credo che l’astratto-geometrico, anche se trattato già da tanto tempo e da tanti artisti, abbia ancora molta bellezza da offrire, e io nelle mie ricerche di nuovi concetti e materiali, intravedo la possibilità di raggiungerla. 

Vorrei compartirla.

Pensi che sia giusto avvicinare i giovani e presentare l’arte in ambito scolastico, accademico, universitario e con quali metodi educativi esemplari? Credo che l’amore all’arte inizi già alla scuola materna ed elementare.

Portare i bambini a godere dell’atto creativo è il primo passo, poi insegnare loro ad apprezzare l’estetica dei classici e del contemporaneo. 

In poche parole, imparare il linguaggio dell’arte, un’altra forma di espressione dell’animo umano. 

Prossime mosse, a Londra, Parigi, in Messico …? In preparazione ho una personale al Carcere Borbonico di Avellino, trasferta a Londra per la preparazione di una personale e varie collettive qui in Italia. A Roma, ho partecipato, a febbraio, nello spazio della galleria “Pocket Art Studio” alla collettiva “Riverberi Mediterranei”, curata dal critico d’arte Maurizio Vitiello; a giugno, ripeto, al Museo Crocetti ho partecipato con molta soddisfazione e successo a “SINTESI 2022 – Confronti sulla Contemporaneità”, curata dal tris Giorgio Bertozzi, Maurizio Vitiello e Ferdan Yusuf..

La personale in Messico resta in stand by.

Che futuro si prevede post-Covid-19, dopo le varianti delta e omicron? Sono ottimista. 

Credo che più passa il tempo e più si arriverà a una normalizzazione delle mostre ed esibizioni. Già, adesso, si vedono grandi aperture, sta a noi continuare a seguire tutte le norme di sicurezza per sradicare, definitivamente, il virus che tanto ha frastornato le nostre vite.

Le sue opere sono presenti in vari musei italiani d’arte contemporanea: Fondazione “Il Vittoriale degli Italiani”, Gardone Riviera – BS; Museo d’Arte Contemporanea Limen Arte, Vibo Valentia; Museo delle Streghe, Benevento; Museo Cattedrale Consionna, Loreto Aprutino – PE; Museo d’Arte Contemporanea – Pinacoteca di Teora, AV; Museo Comunale di Praia a Mare – CS  

Info: Studio: Via Chiaire 26, 83050 Parolise, AV, Italia; cell.338.2791710

www.beatrizcardenas.com 

betty.cardenas@hotmail.it

Facebook.com/BeatrizCardenasPaintings

*Maurizio Vitiello, critico

Maurizio Vitiello