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L’ultimo treno

Gioia doveva decidere in fretta, se prendere quel treno o rinunciare a vivere un sogno.

Si era guardata allo specchio e i segni della terza gravidanza erano ancora troppo evidenti, il suo corpo non era più tonico e armonioso come una volta.

Aveva perso l’agilità di anni e anni di agonismo e attività fisica. 

Eppure aveva solo quarantadue anni! 

Che strano, non si era mai soffermata tanto a guardarsi allo specchio, non ne aveva avuto il tempo, presa come era a crescere tre figli, nati uno dopo l’altro.

Lui, la guardava sempre con maggiore interesse all’uscita della scuola, spesso la invitava a prendere un aperitivo mentre i loro due figlioli, compagni di scuola, si scatenavano a giocare nel piazzale.

Il suo sguardo la faceva rabbrividire, non aveva neppure il coraggio di ammettere a se stessa che quell’uomo le piacesse, ma si sentiva nuovamente una donna, capace di suscitare un interesse. 

Tornava a casa un po’ triste, in fondo, non sarebbe mai potuto succedere nulla, non voleva e forse neppure le passava per la testa di tradire suo marito.

Lei era una donna semplice, tranquilla, una madre attenta, una donna premurosa, certo insoddisfatta a causa di un marito troppo distratto e poco attento ai suoi bisogni, perché dava tutto per scontato dopo vent’anni di matrimonio, senza dare più né amore né passione.

Ma in lei si stava risvegliando la voglia di sentirsi corteggiata e un bisogno irrefrenabile di amore, di attenzioni.

Filippo si intratteneva sempre più a parlare con lei e la loro conoscenza diventava più profonda, più intima, l’interesse cresceva perché le sintonie erano tante.

Li univa la passione per il mare, la pesca, la caccia subacquea, la lettura, la musica, entrambi con storie matrimoniali oramai in fin di vita.

Una telefonata anonima le diede finalmente il coraggio di dare una sterzata alla sua vita, suo marito l’aveva tradita.

La cosa non la stravolse più di tanto, lo prese di petto, andò fino in fondo per appurare la veridicità dell’accaduto, e lui non poté negarlo, cercò di trovare una scusante ma l’unica spiegazione a un tradimento è ammettere solo che l’amore sia finito.

Stette male, Dio, come stette male!

Ma questa volta non sarebbe rimasta ad aspettare che le passasse, che facesse finta di nulla, in fondo il tarlo del tradimento aveva intaccato anche la sua irreprensibilità, quell’uomo, Filippo, era sempre nei suoi pensieri, e aveva cominciato a pensare a lui anche quando faceva l’amore con suo marito.

 Non ne poteva più fare a meno.

Cambiò colore ai capelli, biondo platino, abiti attillati e scollati, tutto per valorizzare il suo corpo, quel corpo che non le piaceva più ma che a Filippo faceva impazzire. 

Fu proprio lui a invogliarla di mostrare la sua femminilità, la sua eleganza.

Quel treno poteva essere l’ultimo della sua vita lo prese al volo e fu una storia meravigliosa.

Regina Resta