Ars Sine Tempore. Viaggio nell’arte calabrese con Enzo Le Pera
Enzo Le Pera, è figura carismatica dell‘arte italiana e per quella calabrese, in particolare; gallerista, saggista, esperto di livello.
La Calabria è una terra ancora tutta da conoscere? La Calabria è terra antica e fascinosa, abitata nel tempo da Aschenazi, Ausoni, Enotri (Itali, Morgeti, Siculi), Lucani, Bruzi, Greci, Romani, Bizantini e Normanni. Quando fu il giorno della Calabria Dio si trovò in pugno 15000 km. quadrati di argilla verde con riflessi viola. Pensò che con quella creta si potesse modellare un paese di due milioni di abitanti al massimo. Era teso in un maschio vigore creativo il Signore, e promise a se stesso di fare un capolavoro. Si mise all’opera, e la Calabria uscì dalle sue mani più bella della California e delle Hawaii, più bella della Costa Azzurra e degli arcipelaghi giapponesi. Così scrive Leonida Repaci, nel suo volume “Calabria grande e amara”. Il New York Times l’ha eletta tra le 52 mete turistiche imperdibili. La regione è conosciuta, amata, apprezzata.
L’arte contemporanea quando ha incominciato a entrare nelle case dei calabresi? Per tutta la prima metà del ‘900 non si può parlare di arte contemporanea nella regione. L’unico studioso che propagandava la nostra arte era Alfonso Frangipane. Il cambiamento ha avuto inizio nella seconda metà del secolo. Mi piace pensare che la prima pietra nello stagno l’abbia gettata Renato Guttuso nel momento in cui, a Scilla, nel 1949, in una casa affacciata su Marina Grande, nacque la cosiddetta Scuola di Scilla. In questo luogo il Maestro trascorreva le vacanze estive e con lui si accompagnavano i pittori Giovanni Omiccioli, Saro Mirabela, Giuseppe Marino, lo scultore Bepi Mazzullo, lo scrittore Stefano D’Arrigo, che aveva iniziato a scrivere il volume Horcinus Orca e il poeta Vannt’Antò. Questo movimento, che ebbe breve vita, fu molto importante per la nostra terra e non solo; fu il seme che, poi, attecchì nel reggino e, successivamente, in tutta la regione. Passi successivi sono la nascita del Premio Villa San Giovanni nel 1956 a opera dell’ing. Giovanni Calì, quindi la nascita a Reggio Calabria dell’Istituto d’Arte, poi Liceo Artistico nel 1956 (in cui vennero chiamati come docenti i napoletani Ugo D’Ambrosi, Luca Monaco e Luigi Malice) e, ancora in città, la nascita dell’Accademia di BBAA nel 1967 e nel ‘72 l istituzione anche a Catanzaro dell’ Accademia di BBAA, inizialmente appendice di quella di Napoli. Infine, fondamentale è stata la nascita delle gallerie d’arte private in regione a far data dalla fine degli anni ‘60: a Cosenza la Galleria Calabrese di Emilio Perfetti, La Bussola di Maria Carbone, e Il Triangolo di Enzo Le Pera, a Castrovillari Il Coscile di Mimmo Sancineto, a Crotone la Zeusi di Saro Collia, Il Tripode di Salvatore Ferragina e, successivamente, Il Delta di Luigi Dima; a Lamezia Terme la Esperia di Giuseppe Lauria, la Pigalle di Pietro Mancuso e Ariele di Zaffina.
Negli anni ‘70-’80 in tutta la regione fiorivano numerose iniziative, mostre d’arte, conferenze, dibattiti, premi di pittura, partecipazione a fiere d’arte, estemporanee.
Quante pubblicazioni hai realizzato sulla storia dell’arte calabra? Ho aperto la Galleria Il Triangolo nel ‘73, dopo aver compiuto a Napoli i miei studi. E per oltre vent’anni ho appreso il mestiere, organizzando mostre (nel ‘74 quella di Roberto Crippa! La città mi prese per folle) e maturando esperienze. Poi, però, capii che era anche doveroso interessarmi dell’arte della mia regione, soprattutto di un secolo, l’Ottocento, di cui nessuno parlava o scriveva. E ho cominciato a studiare e a documentarmi. Nacque così il mio primo volumetto, “Catalogo degli artisti calabresi dell’Ottocento“, pubblicato dalle edizioni VAL di Ulderico Vilardo. Fu poi facile continuare a indagare. E così venne il secondo, “Arte di Calabria tra Ottocento e Novecento”, Rubbettino editore. Avevo ormai scandagliato il secolo, e, pertanto, si rendeva necessario il completamento dell’arte calabrese del Novecento. Così, continuai a scrivere i testi per gli artisti a noi più vicini, sistemando il tutto in un dischetto. Il caso, poi, volle che un giornalista mio amico, Francesco Kostner, mi presentò al direttore delle Gazzetta del Sud e al presidente della società editrice, i quali, avendo esaminato il dischetto, vollero pubblicare il volume ”La Calabria e l’arte, Dizionario degli artisti calabresi dell’Ottocento e del Novecento”, Gazzetta del Sud Editore, in formato agile, in cinquemila copie che vennero allegate al quotidiano e vendute a due euro e cinquanta. Avevo reso un buon servizio alla mia regione. Ma da cosa nasce cosa. Il Presidente della Camera di Commercio di Vibo Valentia, il dr Michele Lico, mio amico e frequentatore della galleria vide i miei libri; e così mi chiese di rivedere e di ampliare i testi per pubblicare, con la sponsorizzazione della camera, l’”Enciclopedia dell’Arte di Calabria Ottocento e Novecento”, Rubbettino editore. Era il 2008. A distanza di cinque anni, nel 2013, pensai opportuno pubblicare l’e-book del volume, nacque così “GLI ARTISTI DELLA CALABRIA. Dizionario degli Artisti Calabresi dell’Ottocento e del Novecento“, Luigi Pellegrini editore. Pensavo di avere esaurito di interessarmi dell’arte della Calabria. Invece, … nel mese di ottobre del 2019 scrissi il primo capitolo Scaturigini dell’arte contemporanea in Calabria, pubblicato nel volume “Calabria, Focus sull’arte contemporanea“, editore Rubbettino, con mostra relativa presso il Museo dei Bretti e degli Enotri dal 30 ottobre al 7 dicembre. E vengo alla tua successiva domanda.
So che è in uscita un tuo libro a giorni… Francesca Londino, consocia dell editore Ferrari di Rossano nella primavera dello scorso anno, venuta in galleria, chiese alcuni dei miei volumi. A distanza di tempo, mi propose la pubblicazione di un volume completo sulla nostra arte. Mi sono nuovamente messo al lavoro (per quanto tempo ancora avrò voglia di lavorare?) e entro il mese di aprile sarà in libreria: “ARS SINE TEMPORE, Viaggio nell’arte di Calabria dal XIX secolo a oggi“. Il cui sommario riporta: Prefazione di Teodolinda Coltellaro; Viaggio nell’arte in Calabria di Enzo Le Pera; Piccola Enciclopedia (A/Z), Luoghi di nascita degli artisti, Calabria. Zone d’arte, Conversazione con l’autore di Maurizio Vitiello, Bibliografia essenziale. Sarà la summa dell’arte di una regione.
Quante pubblicazioni hai curato o a cui hai contributo, invece, sull’arte contemporanea? L’editore Florindo Rubbettino, mio amico e socio rotariano, mi invitò una sera a cena a Soveria Mannelli nel suo locale, La Rosa nel bicchiere (il cui nome è mutuato da un volume di poesie del poeta calabrese Franco Costabile), una delle migliori tavole della regione. Tra un piatto e l’altro e un buon bicchiere di Cirò mi chiese di interessarmi di pittura italiana. Nacque così “Percorsi d’arte in Italia 2015“, a mia cura. Il volume andò bene, per cui per le successive tre edizioni, 2006,’17,’18 chiesi la collaborazione di Giorgio Di Genova e di Maurizio Vitiello. Nel 2019 venne pubblicato “Panorama dell’Arte Contemporanea in Italia 2019“, sempre per Rubbettino, anche quest‘ultimo volume a cura di Le Pera, Di Genova, Vitiello. Poi, fu Covid e tutto finì!
Il momento è difficile. Siamo ancora in obbligo di attenzione. Il COVID-19 impera e blocca molte mostre. Vero? Il Covid ha fermato la vita, non solo le mostre, ha fermato il sorriso delle persone, l’abbraccio dei nonni ai nipoti. Oggi è vita triste; speriamo nel vaccino e nell’immunità di gregge.
Ma alcune iniziative sono state concepite e realizzate, giusto? Sono state concepite tutte quelle iniziative che possono essere realizzate seduti alla scrivania e lavorando al computer. Io e Maurizio Vitiello, su sollecitazione dell’avv. Ornella Nucci, Presidente dell’AIL di Cosenza che chiese un contributo di idee per il reperimento di fondi per l’associazione, abbiamo chiesto ad amici artisti, campioni di solidarietà e di buon cuore, il dono di una loro opera da vendere, dopo avere realizzato un catalogo virtuale, che, successivamente, sarà pubblicato su ISSUU. Speriamo di poter realizzare anche la mostre, pur con le limitazioni del caso, su appuntamento, a Villa Rendano di Cosenza, sede del Museo Consentia Itinera, in data da destinare.
Ma, fondamentalmente, cosa sta cambiando nel mondo dell’arte? E’ una domanda difficile. Certo un cambiamneto ci sarà anche nell’arte e non solo. Oggi, tutti dicono che il futuro non sarà più come prima. Come sarà? Per gli artisti penso che non dovrebbero esserci cambiamenti eccessivi. L’artista, almeno la gran parte, da sempre lavora chiuso nello studio e i tempi difficili spesso aguzzano le sue capacità divinatorie ed espressive.
Le gallerie sopravviveranno? Le aste demoliscono dei valori storicizzati, tra le “firme” dei grandissimi. Vero? Molte gallerie hanno già chiuso e altre lo faranno. Resteranno le gallerie più solide, anche se qualunque città ha bisogno di un certo numero di gallerie. Le opere d’arte, per essere acquistate hanno bisogno di essere viste, toccate, annusate, non si possono vedere in tv. Il mezzo televisivo crea la moda, e non la storia dell’arte. Bisogna prima leggere e studiare, poi frequentare i musei, gli studi, le gallerie. Ma la moda passa, mentre la storia dell’arte resta. La televisione stravolge i colori, le proporzioni e quant’altro. Solo gli speculatori comprano nelle aste delle telelibere, i veri collezionisti non lo farebbero mai. E sono i collezionisti a reggere il sistema dell’arte. Illuminante è il pensiero di Charles Saatchi: “Senza i collezionisti il mondo dell’arte sarebbe in mano allo Stato, un mondo irreale di arte approvata da funzionari di partito, autorizzata dal Ministero della Cultura”.
*Maurizio Vitiello, critico