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Ottavio Di Grazia – Nico Pirozzi, La croce e la svastica. Il pontificato di Pio XII tra silenzi e complicità (D’Amico editore, 2022)

Ha destato scalpore il discorso pronunciato dal patriarca di Mosca Kirill lo scorso 6 Marzo, Domenica del Perdono che in Russia apre la Quaresima. Solenne ricorrenza in occasione della quale il patriarca di mosca Kirill ha giustificato la guerra in Ucraina sostenendo, tra l’altro, che sia una sorta di crociata contro i paesi che sostengono i diritti degli omosessuali. Dal capo di una chiesa, di fronte alla tragedia della guerra e alle nefandezze che sempre ne conseguono, ci sarebbe aspettata una condanna netta e, invece, hanno prevalso i suoi legami politici con Vladimir Putin. Tuttavia, la compromissione delle gerarchie ecclesiastiche con il potere politico è questione che riguardi soltanto il patriarcato di Mosca, poiché di esempi di complicità e omissioni delle autorità religiose che dovrebbero abborrire la guerra e, invece, l’avallano ne è piena la Storia. 

Ci aiuta a ricordate questa triste verità il recente saggio scritto a quattro mani dallo storico Ottavio Di Grazia e dal giornalista Nico Pirozzi, La croce e la svastica. Il pontificato di Pio XII tra silenzi e complicità (D’Amico editore, 2022). Quanti ebrei si sarebbero salvati dallo sterminio nei campi nazisti se una chiara denuncia fosse giunta dal pontefice Pio XII? Le parole del Papa, ha sostenuto lo storico Guenter Lewy, sarebbero state credute, mentre le trasmissioni radio degli Alleati venivano spesso considerate propaganda di guerra. Molti deportati, sapendo la verità, non avrebbero prestato ascolto alle rassicurazioni dei tedeschi che dicevano loro di volerli soltanto trasferire e, forse, avrebbero tentato di salvarsi.

Il ‘silenzio’ di papa Pio XII, le motivazioni e gli effetti del suo atteggiamento sono stati oggetto di vivace critica, accentuata quando i documenti messi a disposizione dalla Santa Sede, più che scagionare il pontefice dalle accuse, hanno confermato il suo essere a conoscenza dello sterminio in atto. Implacabile la condanna di Pier Paolo Pasolini che in occasione della morte di quel pontefice (1958), nel poemetto A un papa scrisse: «Lo sapevi, peccare non significa fare il male: / non fare il bene, questo significa peccare. / Quanto bene tu potevi fare! E non l’hai fatto: / non c’è stato un peccatore più grande di te». Implacabile anche l’atto d’accusa messo in scena dal drammaturgo tedesco Rolf Hochhuth con Il Vicario (1963).

Nico Pirozzi, scomodo giornalista d’inchiesta e di precisione storica, ricostruisce tutto ciò e rincara la dose ponendo l’accento anche su un altro aspetto meno noto della controversa figura di Pio XII: il fattivo sostegno dato alla fuga di centinaia di criminali di guerra in America latina, nell’immediato dopoguerra. Acquiescenza nei confronti di Hitler e copertura dei criminali nazisti, entrambi frutto di quella lotta al comunismo e alla Russia di Stalin che papa Pacelli visse come ‘decima crociata’. 

Raffaele Messina