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Noi siamo mente (ma non l’abbiamo ancora capito)

Da principio eravamo azione e forza fisica. Per sopravvivere. Eravamo istinto. Nel tempo si comprese che la mente elaborava e poteva dare molto di più. Da questo si comprese di cosa noi potevamo essere. Ma ci fu, anzi emerse, un plateale conflitto di interessi, come si può dire oggi. La mente, fonte di idee meravigliose, di scoperte, di volontà, di conoscenza, di bellezza, si contrappose all’azione fisica, sempre presente come modo spiccio di fare. Contrapposizione che nei millenni di vita umana non è mai cessata. Un conflitto che ha generato, guerre infinite e tutti gli effetti collaterali da esse sviluppati. In contrapposizione a ciò e con evidenti difficoltà, la sapienza, la conoscenza, la solidarietà, e lo sviluppo scientifico e tecnologico, tanto per citare, hanno cercato di dare senso all’uso dei neuroni. Ancora oggi questa contrapposizione, è in atto a pieno regime, dove l’ego-centrismo, l’ego- ismo, la fanno da padroni. La mente, come fucina di pensiero profondo, aperto, illuminato, condiviso, si scontra nei confronti dell’azione fisica marcata da fobie di grandezza o di autoritarismo o ideologie monodirezionali, ritenute forme più “facili”. Del resto si sa, la mente è il luogo della lude e dell’ombra. E qui l’essere umano manifesta una plateale e letale sudditanza della mente nei confronti dell’azione fisica o della forza. Come dire, l’umano osserva dal suo lato oscuro ciò che l’esterno lo “minaccia”. E cosa vede? Un mondo ostile, sconosciuto, misterioso, e la “paura” fa il suo percorso. Quel mondo, di paura, è ancora dentro alla sua mente, a volte cacciato nella profondità della psiche, tenendo in superficie il raziocinio per un pensiero più alto, più nobile, più illuminato, altre volte, invece in superficie preferisce tenere la forza, per sovrastare, dominare, imporre, e spingere nelle profondità, quel raziocinio temuto e intrigante. 

Oggi nonostante una certa evoluzione, sembra ancora servo di vari “ego-…” prevalenti, che sovrastano tutto il suo pensare con un, “io”, debordante quanto illusorio. 

Così facendo, l’azione fisica, impoverita dell’uso sapiente della mente come forma lungimirante per un futuro condiviso, diventa ciò che ancora oggi si assiste in quel degrado di valori che è composto di violenza, guerre infinite, soprusi continui, arroganza, corruzione, odio, razzismo di ogni genere, ecc. 

Se poi si aggiunge l’attacco al sistema Natura, detto anche ecologia planetaria, dove per una visione terribilmente egocentrica e destabilizzante di un macroscopico interesse economico sul consumo del pianeta per una debordante idolatria verso il denaro per pochi a spese di moltissimi, si sta raggiungendo un limite pericoloso sulla tenuta dell’equilibrio naturale del pianeta stesso. I segnali che il pianeta Terra ci sta inviando sono molti. Molti e folli sono però gli interessi economici che stanno destabilizzando acqua, terra, aria.  Noi siamo mente. Ma ancora questo non l’abbiamo compreso. Noi non siamo…sapiens… Noi siamo criminali verso la Terra, nostra casa. 

Non so cosa ci serva andare su altri pianeti se qui stiamo avvelenando un giardino unico. 

Cosa consegneremo alle future generazioni? 

Se tutto questo non è sufficiente a svegliarci una buona volta per crescere e diventare finalmente maturi, cosa ci stiamo a fare su questo pianeta? Credendo di essere noi umani…intelligenti? Stiamo scherzando? Sarebbe tutta lì la nostra intelligenza? O forse, invece, siamo molto rintronati per non averlo ancora compreso? Se fossimo, mente, e la usassimo a modo, avremmo creato davvero un vero mondo di persone mature e in armonia.

A volte penso, che se ci fosse una entità aliena di qualche altro pianeta, e ci stesse studiando, credo, che prima cosa non ci riterrebbe di certo intelligenti e poi si guarderebbe bene a prendere contatti con questo grumo di gente rissosa, arcaica, primitiva, selvaggia, che stupidamente si crede intelligente, ma che non fa altro che guerreggiarsi da millenni.

Noi siamo mente, ma, questo, forse non l’abbiamo ancora capito…

*Roberto Rossi, giornalista

Roberto Rossi