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Una carezza e un abbraccio

>> #PilloleDiEmozioni

Oggi, restiamo sulle parole che ci possono creare un’immersione nel mare magnum dell’amore, ne abbiamo tanto bisogno, in questi periodi tristi di pandemia. Dopo aver trattato l’argomento del bacio: “Bacio, anch’io ti canto”, come suggello d’amore, appunto, cerchiamo di focalizzarci su altri due gesti dai molteplici significati, che ci danno spesso sicurezza, calore, conforto e ci dicono che nella vita non siamo soli; il riferimento è alle carezze e agli abbracci. Donando un abbraccio o facendo una carezza, oltre a dare amore ci accorgiamo anche che meritiamo di riceverlo esattamente come tutti gli altri. C’è qualcosa di speciale nei gesti dolci, i quali trascendono le debolezze dell’essere umano per creare positività. Vi sono motivazioni biologiche nel contatto fisico e motivazioni psicologiche in ciò che questi gesti simboleggiano. Nel silenzio, il calore di una mano sulla spalla, può essere un “salvavita” per persone in astinenza d’affetto. Ogni mamma ricorda, in modo vivo, il momento magico della sua creatura, quando nasce. Ebbene, la sfiora d’amore con abbracci, carezze, baci, trasmettendo tutto il suo calore. D’altro canto, la prima parola per tutti è mamma; parola dolce, parola piena, accompagnata da carezze, che riempie l’animo di intensi significati. Questa gestualità, ebbe un illustre e storico precedente, famosissimo nel mondo contemporaneo: “Tornando a casa, troverete i bambini, date una carezza ai vostri bambini, e dite che questa è la carezza del Papa”. (Discorso alla Luna, di Papa Giovanni XXIII, il Papa buono, era la sera dell’undici ottobre 1962). Nell’arco della nostra esistenza, incontriamo, per fortuna, anche persone speciali, che impariamo ad amare, quindi, diventano parte di noi stessi, che portiamo nel cuore, nell’animo e nella vita quotidiana. Sono le persone che danno un senso alla nostra giornata, con gesti che sembrano banali, ma non lo sono, perché hanno significati intensi, speciali, sinceri. Sono quei gesti che si identificano nelle carezze e negli abbracci. Diciamolo con forza e convinzione; ci sono momenti nella vita, in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti strapparlo ai sogni, per poterlo abbracciare, sono le persone che ami, che ti hanno amato, che ti amano, che ti fanno sorridere quando piangi, che non conoscono parole, ma silenzi di sguardi per capirti. Sono quelle mani carezzevoli, alle quali ti puoi aggrappare se cadi, sono quelle mani per le quali tu faresti qualsiasi cosa, daresti tutto te stesso, senza nulla chiedere in cambio: solo una carezza ed un abbraccio. 

Ogni piccolo gesto

Se il sapere come l’acqua

saprà dove e come scorrere

senza travolgere.

Se l’eco delle parole

sarà potente e non 

prepotente.

Se ogni piccolo gesto d’attenzione

giungerà direttamente al cuore,

sarà vita e amore.

*Sergio Camellini, psicologo

Sergio Camellini