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Oltre il neorealismo: il libro di Gabriella Izzi Benedetti racconta Rossellini

Chi non ricorda il film capolavoro “Roma, città aperta” di Roberto Rossellini?   

Il film segnò l’inizio del neorealismo, in cui un lavoro artistico era caratterizzato anche da attori non professionisti, veniva utilizzata la presa diretta senza alcuna “mediazione” ed  era espressione pura  della contemporaneità.

 La scrittrice   Gabriella  Izzi Benedetti con il suo libro “OLTRE IL NEOREALISMO”- Arte e vita di Roberto Rossellini in un dialogo con il figlio Renzo” (Mauro Pagliai Editore, 2020) fa rivivere  questo periodo storico che si sviluppò in Italia tra il 1945 e il 1951 ed ebbe proprio nel cinema la sua maggiore espressione italiana e mondiale.  

Il racconto assume la forma del dialogo con il figlio di Roberto Rossellini, Renzo, anche lui regista, produttore traduttore, docente, attivista, una esamina della carriera di Rossellini, una panoramica storico-culturale su quasi ottant’anni di cinema e il rapporto particolare con il padre, con cui collaborerà fino alla sua morte nel 1977.  

Non è un’intervista ma una panoramica introspettiva psicologica e culturale, di un periodo storico – letterario, in cui la figura del grande regista ha avuto un ruolo fondamentale, fu infatti tra i primi a capire l’importanza dei mezzi audiovisivi per la diffusione della conoscenza, della cultura a un pubblico più vasto e assetato di sapere, un modo anche più democratico di partecipazione attiva della gente che usciva da un ventennio di assoluta censura.

Renzo fa memoria di momenti importanti della sua vita, tra ricordi, eventi, rimpianti ci descrive uno spaccato in cui emerge la forza del suo impegno umano e sociale, ereditato da un padre che è stata una figura determinante per la sua educazione e crescita.

 “La società e l’arte moderna hanno distrutto l’uomo. L’uomo non esiste più e la televisione aiuta a ritrovare l’uomo”, così affermava   in un’intervista   Roberto Rossellini   agli inizi della sua esperienza televisiva, un’epoca in cui la realtà era immagine, era testimonianza.

 E’ molto interessante l’excursus della scrittrice Gabriella Izzi Benedetti nel libro, in cui possiamo trovare tutte le incongruenze attuali di come oggi venga usato lo stesso strumento, democratico assoluto nelle intenzioni del padre del neorealismo,  in uno strumento di speculazione e manipolazione delle coscienze.  

Altri personaggi sono testimoni e partecipi: fra essi Marcella De Marchis, Isabella Rossellini”.

*Regina Resta, presidente Verbumlandiart, poetessa, scrittrice

Regina Resta